Quando Corto Maltese torna a Hong Kong, dopo una lunga assenza dalla città, molte cose sono cambiate. È il 1919, la Russia è appena uscita dalla Rivoluzione e l'Impero zarista è crollato, con l'uccisione dell'intera famiglia regnante. Il Paese è lacerato dalla guerra civile. Le forze controrivoluzionarie, appoggiate dalle potenze estere, tentano di rovesciare il nuovo governo popolare e tornare ai fasti imperiali. L'Asia è una polveriera pronta a scoppiare, tra aneliti di indipendenza, mire espansionistiche straniere, aspirazioni personali e avide pulsioni. E così, Corto si trova nel bel mezzo di un intrigo internazionale che coinvolge un ammiraglio zarista, un barone sanguinario, una società segreta cinese e un treno carico d'oro. Come ballerini ubriachi, i personaggi di questa storia danzano senza mai trovare il ritmo: ognuno va per la propria strada, pestando i piedi all'altro. In tutto questo Corto assiste beffardo al triste spettacolo dell'avidità umana. Dopo il fumetto omonimo, che ha regalato ai lettori alcune delle tavole più belle di Corto Maltese, il romanzo ne espande la storia, e i personaggi acquisiscono ancora più intensità, dando ennesima prova dello straordinario talento narrativo di Hugo Pratt.