Neanche stavolta Corto avrà modo di riposarsi. Il suo soggiorno veneziano, infatti, dura lo spazio di una tavola. Basta voltar pagina e lo ritroviamo catapultato a Hong Kong, nel bel mezzo di un intrigo internazionale che coinvolge un ammiraglio zarista, un barone sanguinario, una società segreta cinese e un treno carico d'oro. Come ballerini ubriachi, i personaggi di questa storia danzano senza mai muovere un passo all'unisono: ognuno va per la sua strada pestando i piedi all'altro, mentre Corto assiste beffardo al triste spettacolo dell'avidità umana.