La notte del 15 aprile 1912, sul transatlantico Titanic in viaggio inaugurale da Southampton a New York, l'orchestrina di bordo continua a suonare il celebre "Largo" di Händel mentre tutti si affrettano verso le scialuppe di salvataggio. La più grande nave passeggeri mai costruita ha urtato un iceberg e sta affondando. L'impressionante, drammatica realtà delle ultime ore del disastro pervade questo romanzo, che ricostruisce con rigore e forza quella sventurata navigazione. Al centro del libro, gli orchestrali di bordo, le cui vite si incrociano quando la fantasia cessa e comincia la realtà. Sono uomini che provengono da tutta l'Europa, e in modo diverso hanno abbracciato cause, illusioni, amori del secolo appena trascorso: dal viennese David, che ha abbandonato la sua patria dopo che una giovane artista gli ha spezzato il cuore, all'aristocratico tedesco che cerca conforto nella cocaina per dimenticare di aver dissipato il proprio talento, all'italiano Petronius, che crede di sentire le voci del proprio violoncello, fino al russo Alex, reduce dai tumulti rivoluzionari. Una storia tragica e inquietante, un affresco dell'Europa della belle epoque al tramonto.