Dopo la proclamazione da parte del Parlamento di Roma come capitale predestinata del Regno, Cavour cercò di risolvere con accordo bilaterale la questione romana. Non ci riuscì, ma andò molto vicino ad ottenere il ritiro delle truppe francesi dallo Stato Pontificio. Non si sarebbe trattato della soluzione della questione romana, ma di un passo avanti nella riduzione della presenza francese sulla penisola. Quando giunse da Parigi l'apertura napoleonica alla trattativa, il conte era ormai sul letto di morte. I suoi successori cercarono di risolvere la questione in continuità con l'azione di Cavour, ma fallirono. Poi, dopo il tentativo militare garibaldino segretamente appoggiato da Rattazzi, Napoleone III si irrigidì. Fu possibile riprendere le trattative solo quando corsero voci che la salute precaria di Pio IX avrebbe ben presto riaperto la successione al soglio pontificio con tutti i rischi di destabilizzazione che questo comportava. Tuttavia, ben presto le condizioni poste da Napoleone III per ritirare le truppe francesi da Roma si dimostrarono assai più onerose di quelle che l'Imperatore aveva manifestato al conte tre anni prima.