Contro l’impegno, piccolo pamphlet di Walter Siti, promette nelle intenzioni di risultare scomodo.
Contro l’impegno. Riflessioni sul bene in letteratura infatti dimostra di andare un po’ in controtendenza rispetto al nostro contesto storico in cui la letteratura è sempre più dipinta dall’opinione comune come arma di salvezza.
“Da un po’ di tempo si è diffusa l’idea che la letteratura debba fare del bene, guarire le persone e riparare il mondo. Ma io credo invece che la letteratura sia un bastian contrario, che sostiene il Bene quando il Potere lo reprime ma dà la parola al Male quando il Potere si nasconde dietro stereotipi di buona volontà.”
Contro l’impegno è un pamphlet perfetto per aprire un dibattito sul ruolo di arte e letteratura. Compito della letteratura è di essere solo consolatoria? Oppure, come predicava Brecht con il suo effetto di straniamento, l’arte ha il compito supremo di portare alla luce le mistificazioni del reale?
La letteratura, la cultura, sono anche il luogo della complessità e per tanto Contro l’impegno accende l’attenzione proprio su questa complessità e sul pericolo di ridurre qualcosa ad un ruolo univoco.
Per meglio spiegarci questi aspetti della letteratura che rischiano di essere banalizzati e relegati a ruolo solamente salvifico, Siti in Contro l’impegno analizza testi contemporanei di successo riflettendo sul mistero e sulla contraddizione insiti negli strati dei testi letterari.
Recensione di Stefania C.