In un mondo globalizzato, permeato da modelli culturali e comportamentali massificati e massificanti, in cui l'unico fine della Storia sembra essere rappresentato dall'utopia panmixista - mescolanza di culture - emerge sempre più la necessità etica e politica di un sano "differenzialismo", di una forma mentis non conforme agli imperativi del nostro tempo. Pertanto, a questa contemporaneità bisognerebbe contrapporre la difesa - morale e intellettuale - della "forma" dell'Europa, così come si è articolata nel corso della sua storia secolare. All'homo oeconomicus, il cui unico motore trainante è l'appagamento delle voluttà, bisognerebbe contrapporre - con audace azione pedagogica - l'homo ethnicus, portatore di una sua specifica tradizione e di un patrimonio culturale generazionale, spesso millenario, consolidato e radicato su un determinato territorio. Mai come oggi, in tali drammatici frangenti, è in gioco l'esistenza del nostro sistema di vita, non solo nella sua strutturazione ideologica, estetica e sentimentale, ma anche nella sua esistenza concreta. Prefazione di Valerio Benedetti.