Il volume presenta oltre quaranta opere di Pietro Consagra, dipinti posti in dialogo con alcune sue sculture, così da verificare, nel confronto tra pittura e scultura, quell'unicità indivisa dell'ispirazione dell'artista avvertita dalla critica più accorta. Scultore, pittore, teorico e artefice degli edifici della Città frontale, Pietro Consagra è stato uno degli artisti più importanti del panorama italiano e internazionale del secondo Novecento. Dagli inizi degli anni settanta del secolo scorso, la pittura assunse un ruolo di crescente importanza nell'opera di questo grande maestro siciliano, da sempre artefice di un'intensa attività grafica, soprattutto in funzione della scultura ma ugualmente dotata di una sua specifica autonomia, sino a divenire, come egli stesso ebbe a scrivere, una diversa componente di libertà e di avventura. Allo stesso tempo, la pittura gli permise di esplorare in altri modi quel sentimento del colore che si era manifestato nella sua ricerca a partire dagli anni sessanta, prima con i Piani sospesi in metallo dipinto e in seguito con i Ferri trasparenti e quindi, dal decennio successivo, con le pietre e i marmi, esposti per la prima volta nella grande antologica allestita a Palazzo dei Normanni nel 1973. La sua produzione pittorica attraversa tanta parte dell'arte del secolo scorso, recependo nel senso costruttivo del colore la lezione di alcuni grandi artisti: da Magnelli a Matisse e a Calder. Queste suggestioni vengono accolte e rielaborate da Consagra coerentemente con gli assunti storici della sua opera, prima fra tutti la frontalità degli elementi figurali: in accordo personalissimo con la grande tradizione del Novecento, un'identità tra struttura, segno e decorazione.