Abbiamo fatto qualche domanda all'autore: In questo saggio lei ci parla dell'oscurità della lingua come antidemocratica, perché pone dei limiti, mancando di chiarezza. Ma non è un po' quello che lei si ritrovava a fare tutti i giorni con il suo lavoro di magistrato? Un po' è vero. Proprio per questo a un certo punto mi sono detto che bisognava trovare un rimedio e ho cominciato a riflettere su questi temi. Ogni tipo di scrittura che abbia una destinazione pubblica dovrebbe quindi avere come primo requisito la chiarezza, ma il più delle volte assistiamo a quella che lei chiama "manomissione delle parole". Crede sia possibile annullare, o perlomeno accorciare, la distanza tra istituzioni e cittadini? E in che modo? In primo luogo comprendendo e diffondendo un concetto semplice: la chiarezza e la precisione non sono accessori estetici ma elementi costitutivi di una lingua civile, evoluta e democratica. La comunicazione chiara e precisa è un diritto oltre che un dovere, ma in pochissimi sono in grado di parlare in modo chiaro. E parlare in fondo dovrebbe essere un comunicare... È per questo che al giorno d'oggi assistiamo spesso a una mancanza di comunicazione, sia nel pubblico che nel privato? Per questo e altri motivi. La carenza di comunicazione dipende in parte dalla scarsa competenza, in parte da un deliberato intento di non farsi comprendere. Parlare in modo confuso o deliberatamente oscuro è un modo di esercitare un potere, una pratica di manipolazione, un modo per non rendere conto di quello che si dice e scrive. Un modo per sottrarsi alle proprie responsabilità. La correttezza ci rende più credibili oltre che più chiari; inoltre in questo libro lei fa notare come il nostro modo di esprimerci rappresenti in parte il nostro modo di essere. Lei come definirebbe il suo? Mi piace pensare che il mio modo di esprimermi sia chiaro e diretto senza essere banalizzante. Ma forse questo tipo di giudizio è meglo chiederlo ai lettori. Infine una domanda che le avranno già fatto, ma che è d'obbligo in questo caso. Com'è il suo rapporto con il dialetto? Lo capisco e lo so parlare abbastanza ma non lo amo.