Con forza e intelligenza: così si rivela Aida Ribero nei suoi scritti, come faceva di persona, con lucidità di pensiero, lungimiranza e modernità. Si forma attraverso gli studi e l'impegno politico. Aderisce all'UDI e al PCI (che lascerà dopo i fatti di Ungheria), partecipa alle lotte per i diritti civili e realizza la sua vocazione tesa a perseguire la liberazione della donna. Docente, giornalista, saggista, ha fatto parte dei primi gruppi di autocoscienza ispirati al pensiero di Rivolta Femminile e da qui è nata una delle esperienze che più l'ha coinvolta: il Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile. È stata parte attiva nel Coordinamento giornaliste del Piemonte, nella Casa delle Donne di Torino, nel Gruppo di studio del Concorso Lingua Madre; ha contribuito a fondare il Coordinamento contro la violenza e il Telefono Rosa di Torino. Ai suoi libri si deve la ricostruzione del femminismo degli anni Settanta; alle sue mostre quella della storia delle donne. Un'eredità per tutte, per «chi vuole fondare il proprio sapere nel terreno di una memoria che ci ha dato una nuova identità».