Non è sempre necessario davvero capire che cosa un'opera d'arte significhi. A volte basterebbe semplicemente disporsi a sentire, cercare l'empatia con l'espressione del significante, per non avere più la necessità di tradurre in parole quel significato sotteso. L'arte contemporanea è una fabbrica di traduttori di codici impossibili che cercano di mettersi tra noi e lei, utilizzando spesso chiavi false, per decifrare messaggi che talvolta non esistono, aprendo porte di stanze sbagliate e vuote che cercano disperatamente di riempire con fragili suppellettili rubate qua e là, in giro per questa casa in cui prima o poi tutti entriamo: la critica.