La figura di Luigi Cosenza e la sua opera, per l'elevato grado di esemplarità nella tradizione del Moderno, continuano a suscitare interesse, riconoscendo l'indiscusso valore fondativo per la cultura architettonica partenopea moderna e non solo. Il presente volume tenta di ricostruire i fili di un pensiero, quello di Cosenza, profondamente radicato in una visione della modernità in cui convivono tre grandi tematiche: il Razionalismo come metodo, il Classico come aspirazione e il Mediterraneo come luogo in cui rinvenire una comune idea di abitare. Interrogare l'eredità di questa esperienza significa dunque "ridestare l'eco dell'originale" ovvero rintracciare i frammenti di un discorso interrotto che ancora oggi è in grado di costruire un ragionamento sull'architettura, sulle sue origini e le sue finalità. In tal senso la scala tonale degli spazi, tema principale del volume, risulta essere lo strumento d'elezione prelevato dalla teoresi dell'ingegnere in ponti e strade ancora capace di costruire inediti scenari metodologici e disciplinari, con cui attuare una sostanziale revisione non solo della sua opera, ma soprattutto del nostro modo di intendere la prassi architettonica.