Il tempo dei cittadini e delle imprese rappresenta un costo e quindi un bene da tutelare. Sulla scia di tale principio già codificato dalla L. 69/2009, e nell'intento di conferire sempre maggiore certezza ai diritti degli utenti, il legislatore si è attivato nel predisporre misure normative idonee a consentire alla pubblica amministrazione il rispetto dei termini previsti. Di questi si dà debitamente conto nella trattazione. In particolare si segnalano: la L. 26 febbraio 2011 n. 10 (di conversione del D.L. 225/2010, cd. decreto milleproroghe), che ha ampliato l'elenco degli atti sottoposti al controllo preventivo di legittimità della Corte dei conti; il D.Lgs. 30 dicembre 2010, n. 235, che ha riformulato incisivamente il Codice dell'amministrazione digitale (D.Lgs. 82/2005) introducendo, tra le altre novità, l'obbligo per le amministrazioni e le imprese di comunicare esclusivamente in modo telematico e ha apportato modifiche procedimentali nel ricorso di class action; la L. 17 dicembre 2010, n. 217 (di conversione del D.L. 187/2010), che ha previsto una nuova ipotesi di confisca amministrativa obbligatoria in caso di violazioni gravi e reiterate in materia di tutela del lavoro, di igiene sui luoghi di lavoro e di prevenzioni degli infortuni sul lavoro; la L. 4 novembre 2010, n. 183, che ha puntato anche alla realizzazione del benessere organizzativo; il D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207, recante il regolamento di attuazione in materia di appalti pubblici.