Negli ultimi anni della sua vita Gianfrancesco Pico dimostrò un assiduo interesse per la figura della mistica piemontese Caterina Mattei. Dalla diretta frequentazione con la religiosa e da preesistenti documenti agiografici ricavò i materiali poi confluiti in quest'opera, che per la ricchezza della casistica prodotta e la puntualità dei riferimenti dottrinali si propone come una summa del pensiero di Pico sui temi a lui più cari della profezia, del miracolo, del sovrannaturale.