«Il tempo degli uomini non può misurare la durata della mia solitudine. Io stesso non la conosco. La conosce il Padre, che mi ha esposto alla prova e assegnato il luogo e gli eventi della lotta». Nei quattro vangeli queste parole non ci sono. E quasi certamente Gesù non le ha mai pronunciate. Ma l'autore gliele attribuisce. Di più: Stefano Jacomuzzi fa parlare Gesù in prima persona, si avvicina al santuario della sua coscienza, indaga la sua anima di uomo che scopre a poco a poco di essere il Figlio di Dio. Il lettore viene condotto in questo modo a vivere per la prima volta dall'interno una storia vista finora solo dal di fuori.