Quale lingua parlavano gli antichi romani? Era in grado il popolo di capire i discorsi degli oratori o le sfumature linguistiche utilizzate da scrittori e commediografi? In quale momento storico è avvenuto l'imbarbarimento della lingua madre? E in che posizione si pone il volgare nei suoi confronti? La rigorosa ricerca dell'autore, con il costante riferimento alle fonti documentarie e testuali, mette brillantemente a fuoco le ragioni che stanno alla base dei vari interventi degli umanisti nella disputa quattrocentesca riguardante la lingua parlata dagli antichi romani, le motivazioni culturali che orientano il discorso di ciascuno di loro nella difesa della propria tesi, e ancora la varietà degli argomenti addotti affrontando la discussione, facendo anche comprendere al lettore come la questione potesse nascere ed essere dibattuta nel medesimo tempo in cui c'era tra gli stessi umanisti chi rivendicava i diritti del volgare di fronte al latino.