«Un libro di incisioni più che di poesie. I testi di Ilaria Santilli sono scheggiati come certe pietre o forse misteriosi reperti sui quali luce e buio muovono figure misteriose e imprendibili. Una forza li anima, forza di nervi, di muscoli, di spirito. Una tensione esistenziale radicale, febbrile nel cogliere attimi, sguardi che sono a volte un "attentato all'esistenza"» (dalla quarta di Davide Rondoni)