Il volume raccoglie la storia del Monte Civetta colta sotto diversi aspetti, seguendo la storia dal punto di vista alpinistico, a partire dalle frequentazioni più antiche della montagna risalenti ad epoca romana e testimoniate dalle antiche iscrizioni, ai pionieri che a caccia di camosci hanno per primi salito le vie impervie, per poi passare alle imprese di più noti esploratori, spesso di origine straniera, che durante il XIX secolo venivano accompagnati sulle cime delle Dolomiti dalle guide locali, per chiudersi con gli alpinisti dell'inizio del secolo scorso. Viene riportata inoltre la descrizione che della Civetta e del territorio circostante hanno fatto naturalisti, topografi, artisti e visitatori, per lo più stranieri, che hanno lasciato nel tempo la loro testimonianza scritta e di rappresentazione topografica e artistica. A questo aspetto l'autore lega, con la consueta attenzione, l'illustrazione della vita dei paesi sparsi lungo le pendici del Civetta, nel versante zoldano, in relazione anche col confinante Cadore e in quello agordino, con le storie di pascoli, boschi, regole e confini e seguendo questo filo si ferma a cercare il significato del toponimo Civetta (Zuita, Zuitón) e degli oronimi legati all'uso durante i secoli di questo monte, supportato dalla consultazione della documentazione storico-archivistica locale.