Da tempo l'umanità è afflitta dalla propria compulsiva coazione al movimento, che aumenta in modo incontrollato non solo a causa della tecnologia, ma della combinazione tra ideologia e mercato. Le città e i territori sottoposti alla pressione turistica diventano inabitabili, e cominciano a sorgere lotte contro il turismo nei luoghi più colpiti, mentre fiorisce una letteratura internazionale militante. Gli scritti raccolti nel libro sono di: Pietro Bonomi, Nicolò Ornaghi, Samuel Stein, Sarah Gainsforth, Calibro, Donato Ricci, òbelo, Marco d'Eramo e, insieme al Manifesto della curatrice Lucia Tozzi, descrivono la forza distruttrice che il turismo esercita sulle strutture sociali e sui tessuti urbani.