Progettista e professore presso la Sapienza di Roma, Francesco Berarducci (Roma 1924-1992) è una personalità chiave del secondo Novecento italiano che ancora non ha trovato la giusta e meritata collocazione all'interno della storia dell'architettura. La sua capacità di creare uno stretto legame tra speculazione teorica, disegno, progetto e costruzione rende la sua poetica di particolare interesse. Il suo archivio in gran parte ancora inedito, custodisce scritti e disegni di pregevole qualità tecnica che si rivelano fondamentali per ricostruire il legame tra teoria e prassi che caratterizza il suo modo di fare architettura. Francesco Berarducci sviluppa il suo pensiero sulla città che oscilla tra visioni utopiche e indirizzi concreti coniugando i suoi riferimenti internazionali con la propria romanità per proporre un modello urbano alternativo a quello offerto dal Moderno.