"Circe. Il romanzo di Maria Tarnowska" è un'opera non più editata da tempo. Appartiene all'età matura della Vivanti. L'inevitabilità di un destino prescritto e il mito della teatralità femminile dominano la scena. Ci troviamo a Kiev, nel parco della sfarzosa villa del conte Paolo Stahl. Maria Nicolaieva Tarnowska si sta esercitando al tiro con la carabina e quando il tenente degli ulani Stefano Bosewsky le dichiarò il suo amore, lei rispose: "Allora datemene la prova: mettete la mano davanti alla canna del fucile!". E lui lo fece. La bella e giovane donna tirò il grilletto. Il tenente si ritrovò una mano bucata. A questo punto il conte Vassili Tarnowsky, marito della suddetta Tarnowska, sospettando una tresca, sfidò a duello il sanguinante tenente Bosewsky. La carriera di donna ammaliatrice, però, finì male per Maria che terminò la vita in prigione, perché non tutti gli spasimanti furono fortunati come il tenente Bosewsky. "Circe. Il Romanzo di Maria Tarnowska" è un romanzo-confessione della contessa da cui si deduce che la sua vita e quella di Annie Vivanti terminarono in maniera diversa solo per l'intervento del caso.