«La raccolta di Vito Giuliana s'impone a poco a poco, attraverso i suoi cento componimenti di nove o, più spesso, dieci e undici versi, come una specie di regesto o archivio o indice di tutto il cinema. Cinema, appunto: in senso assoluto, singolare, totale. Queste cento "monadi" sono al tempo stesso recensioni poetiche, haiku-film, sceneggiature stringatissime, note di regia, e arrivati al termine della raccolta si ha l'impressione di aver visto tutto» (dalla prefazione di Luca Malavasi)