Di Ciano si è scritto molto. Marco Innocenti, rievocandolo in queste pagine, fra i tanti tagli ha scelto il più drammatico. Galeazzo l'antitedesco, il nemico di Hitler. Galeazzo che dice presago: "Hitler al potere? Mio Dio, è una catastrofe". Galeazzo che percepisce per primo la pericolosità dei tedeschi. Galeazzo che si fa odiare da Hitler, mettendosi di traverso sulla strada della guerra. Galeazzo che dice sì, forte e chiaro, nella notte del 25 luglio. Galeazzo nella cella degli Scalzi, a Verona, ad attendere l'esito già scritto di un processo farsa. Galeazzo che finisce con sette pallottole in corpo, nell'erba ghiacciata di un fossato. Pallottole fasciste ma partite da Berlino, per ordine di Hitler, il monomaniaco massacratore da tavolino che Ciano, il "traditore", aveva osato sfidare.