È un giallo incentrato sull'assassinio di don Paolo Tasca, avvenuto nel '57 a Romalia, una piccola comunità nell'entroterra siciliana. L'uomo è stato trovato impiccato nella sua casa di campagna con la lingua mozza e i genitali in bocca. Quasi subito gli inquirenti si scontrano contro un muro di "Iu non sacciu nenti... iu nu vitti nenti." Il paese, sconvolto dal sanguinoso evento, si perde in congetture su chi abbia potuto osare un atto del genere contro il Tasca, uomo d'onore e grosso proprietario terriero. Le prime voci danno a intendere che il movente altro non è che una tresca amorosa perché don Paolo era fimminaru, quindi i genitali in bocca.