"Chi è l'altro? A questa domanda apparentemente banale, da sempre l'uomo ha cercato di rispondere appellandosi all'evidenza: l'altro c'è davanti a me...! Eppure basta articolare un po' di più l'interrogativo di fondo per accorgersi che l'atteggiamento osservato dalla maggior parte di noi di fronte all'esistenza di altri non è invece affatto ovvio: le paure, le pulsioni aggressive, i conflitti suscitati dall'altro nella storia umana, dimostrano che l'altro è un problema. Come è possibile conoscere e comprendere l'altro? Se l'altro è identico a me, il problema non si pone nemmeno, ma se è diverso, mi viene spontaneo trattarlo come un oggetto o uno strumento indifferente, per trovare rassicurazione nella salvaguardia o nella difesa della mia identità. E ancora: è possibile amare l'altro? Anche a questa decisiva questione l'esperienza comune potrebbe indurci a rispondere positivamente; eppure i filosofi mostrano ancor oggi le strutturali difficoltà o ambiguità o contraddizioni, latenti od esplicite nella relazione amorosa." (dalla Premessa).