Michela ama in maniera viscerale, a prescindere. Le sue due bambine, i suoi uomini, il viaggiare inteso come esperienza completa di vita: tutto ciò, insomma, che l'ha resa quello che è diventata, nel bene e nel male. Perché Michela è convinta del fatto che tutto serve, che certi gesti e certi momenti rimarranno sempre e comunque nel cuore. E scalpita per scoprirsi, anzi per ri-scoprirsi, dopo che ha provato con forza ad essere come gli altri si aspetterebbero, rischiando di spegnersi per aderire all'idea che si ha di lei e del suo ruolo. L'anima urla la sua necessità, suggerendo di lacerare l'edulcorata pista di condotta borghese che tanto sembrerebbe adatta a questa giovane donna dai lunghi silenzi e dall'apparente e dolce remissività.