"Che mi dici di Stefano Rosso? nasce dal desiderio di colmare una lacuna storica. Nasce con l'intento di compensare la rimozione collettiva cui è stato - ed è - oggetto uno dei cantautori più originali della scena italiana anni Settanta (e a seguire). Nessuna pretesa quindi di esaustività, nessuna smania agiografica. Nessun tentativo di pronunciare l'ultima parola. Ché le vite si vivono e non si raccontano. Mi piace pensare a questo che tenete tra le mani, come a un libro capace di spiegarsi da solo. Un libro che si sottrae al narcisismo autoriale, e a un certo punto persino si defila; lasciando spazio alle parole che Rosso ha detto-scritto-rilasciato; alle parole dei tanti che in un modo o nell'altro, di Rosso hanno incrociato la strada." (Mario Bonanno)