Charles Buls (1837-1914), viaggiatore, pubblicista, esteta, borgomastro della città di Bruxelles, noto per i suoi studi sull'"arte urbana", tra Otto e Novecento ha approfondito le problematiche della conservazione della città storica, là dove le istanze di tutela si intrecciano da un lato con la pulsione a preservare lo scorcio del pittoresco, dall'altro con le esigenze di innovazione legate al progresso tecnologico e sociale. Il libro propone un'antologia degli scritti di Buls dedicati al restauro dei monumenti e dell'ambiente urbano composti tra il 1903 e il 1914. Comprimario di Stübben, Cloquet, Gurlitt, Clemen, introdotto nelle enclave culturali europee che andavano discutendo la salvaguardia del patrimonio, Buls articola propri orientamenti critici sulla base dell'esperienza di pedagogo e pubblico amministratore, e dell'influenza che esercitano su di lui il pensiero di Hugo e Ruskin. Una riflessione sul contributo di Buls al dibattito sul restauro, rapportata agli statuti teoretici di matrice italiana e internazionale, è tracciata nel volume anche attraverso la perlustrazione critica dei suoi carteggi e appunti di viaggio, documentati da carnets per molta parte inediti, conservati presso gli Archives de la Ville de Bruxelles.