La cessione dei crediti con causa di garanzia, istituto ben noto alla prassi, è da tempo al centro di una riflessione scientifica che, nel cono d'ombra delle alienazioni a scopo di garanzia, ne ha posto in luce i tratti caratteristici, strutturali e funzionali. Ciò al fine di segnarne l'autonomia concettuale rispetto ad altri istituti ad essa affini e di tracciare il perimetro della pertinente disciplina, anche e soprattutto concorsuale. Accanto alle ragioni che fanno propendere per la validità del negozio, al cospetto di regole e principi cardinali dell'ordinamento (e, in particolare, del divieto del patto commissorio), rappresentano un elemento di notevole interesse, anche sistematico, le forme di intensa autotutela che l'autonomia privata sovente attribuisce al cessionario, all'esito della riscossione. Da queste ultime, infatti, dipende la qualificazione dei contratti di cessione del credito come in garanzia o, di contro, solutori. Il volume analizza le predette implicazioni, avendo cura di porre a raffronto da un lato l'atteggiarsi concreto delle soluzioni affermatesi nei traffici e, dall'altro, i dati positivi ritraibili dall'ordinamento, alla luce della disciplina delle garanzie tradizionali e dei contratti di garanzia finanziaria di cui al d.lgs. 170/2004.