Con il dono di Giuseppe e Gabriella Ferrero, le collezioni di arte decorativa dei Musei Reali si aprono alla storia della Torino moderna, a documentare una fase di grande vitalità in cui lo sviluppo dell'industria si intreccia con una forte tensione civile, con radicali mutamenti urbanistici e con la centralità di nuove vocazioni, dall'editoria, al cinema, alla moda, alle telecomunicazioni. Intorno agli artisti attivi per la Lenci si muove la Torino di Agnelli e di Gualino, di Gramsci e di Gobetti, di Persico, di Pagano e di Levi Montalcini, di Casorati e di Lionello Venturi: una città di identità plurime, impegnata a delineare un proprio profilo moderno ed europeo. Le ceramiche Lenci rappresentano uno scintillante repertorio di eleganti oggetti d'arredo destinati al pubblico borghese, caratterizzato dalla fusione di temi e di stili che accolgono motivi di ispirazione viennese, geometrie futuriste, richiami all'antico e rimandi alla pittura del post impressionismo francese, con i vertici assoluti di creatività delle opere di Mario Sturani, Gigi Chessa e Giovanni Grande. La manifattura Lenci ha realizzato quasi duemila modelli fino agli anni cinquanta...