Le ceramiche prodotte in Iran appartengono a una delle tradizioni artistiche più importanti e influenti al mondo. La bellezza del materiale, la padronanza delle linee e del colore, il raffinato design e la perfetta realizzazione sono tutti elementi che concorrono ad affermare una forma d'arte di altissimo profilo. Grazie all'ampia selezione di oggetti provenienti da una delle più rilevanti collezioni di arte iraniana, il volume presenta oltre mille anni di ceramiche smaltate prodotte in Iran in epoca islamica. Le circa 500 illustrazioni, corredate da schede tecniche e approfonditi commenti, contenute in queste pagine consentono di ammirare una collezione di tesori raramente visti, e di scoprire parallelamente la storia dell'illustre tradizione ceramica persiana. Oltre a tradurre le numerose iscrizioni presenti sugli oggetti, Oliver Watson fa il punto sulle nuove ricerche effettuate in siti fino ad oggi sconosciuti. Gli straordinari contributi dell'arte persiana vengono così collocati all'interno di un contesto storico più ampio, dimostrandone efficacemente la complessa e suggestiva bellezza. «Prendere dell'argilla, mischiarla con l'acqua e modellarla è la forma di creatività più primordiale in assoluto ed è straordinario constatare quanto questi primissimi tentativi artistici si siano evoluti in termini di varietà e di ricercatezza: i pezzi presentati in questo libro ne sono la testimonianza. Forme, motivi ornamentali e cocci forniscono alcuni indizi sul passato che vanno ben oltre la funzione di una tazza, di un piatto, di una mattonella. Ci parlano di ideali, di storie e di poesia, di fede, desiderio e sogni, di caccia e di guerra e di amori. Le ceramiche, infatti, non sono immagini piatte, bensì oggetti da maneggiare. Quando se ne osservano le riproduzioni, bisogna provare a immaginarne la texture, le forme, il peso. Bisogna comparare l'ingobbio pelle d'uovo di un recipiente del IX secolo con la spessa finitura in smalto brillante di un piatto del Seicento safavide, oppure il peso di un'antichissima giara in terracotta con la leggerezza di una cosiddetta "fritta" decorata a lustro di più recente fattura. Una mattonella è una facciata cangiante in un paesaggio arido, un posto fresco in una giornata torrida» (Ina Sarikhani Sandmann).