Un'idea-forza ispira il romanzo: mille rivolgimenti di una vita possono essere assimilati a scalate verso altezze sublimi o a discese in angoscianti precipizi. Da qui la scelta di rileggere momenti, positivi e di crisi, come sfide in Montagna, riconducibili alla personalità del protagonista e dei comprimari incontrati lungo il proprio cammino di vita. Rispetto ad episodi di sconfitta vengono proposte le cime mai raggiunte, i burroni discesi a capofitto, gli incidenti sfiorati, la morte guardata tanto spesso negli occhi. Le vittorie hanno invece il nome delle grandi vette conquistate: Monte Bianco, Kilimanjaro, Fuji Yama, il sapore d'adrenalina gustato sul Petit Capucin e la Tour Ronde, nelle discese a corda doppia, nelle calate da pareti scoscese, nelle curve condotte con gli sci lungo esaltanti itinerari alpinistici. Sullo sfondo i panorami struggenti delle vette, di casa o di altri paesi, fanno udire la sacrale musicalità del creato: il profumo di un fiore, il volo degli uccelli, il mormorio di un rivo, il respiro del vento. Su tutto questo si estende l'abbraccio consolatorio del Creatore, il cui soffio vitale dà senso alle vicende dell'intera umanità e dello scorrere del tempo.