La collana "Oggetti rari e preziosi" del Museo Archeologico di Napoli prosegue con altri capolavori, casualmente accomunati dall'anno di ritrovamento, il 1835, e dall'essere, per ragioni diverse, non esposti. La coppia di schiphi d'argento (inv. 25376, 25377) fu scoperta a Pompei, assieme ad altri dodici oggetti dello stesso metallo, nella casa VI 7,23 che sarebbe stata chiamata "dell'argenteria" e sono gli esemplari meglio conservati tra i recipienti lavorati nella stessa tecnica a sbalzo custoditi nel Museo. Le scenette con Centauri, Centauresse e Amorini, in un ambiente dionisiaco evocato dai platani e dalla stessa statua del Dio, hanno un carattere puramente decorativo; ogni minimo particolare è eseguito con una cura assoluta che l'ingrandimento fotografico fa apprezzare più di quanto non sia possibile ad una visione diretta. Per la loro fragilità - la lamina d'argento è sensibile anche alle variazioni di temperatura tra il giorno e la notte - sono custoditi in ambiente climatizzato per cui questo volume è un modo di mostrarli al pubblico, fino a quando non ci saranno espositori idonei ad assicurarne le migliori condizioni di conservazione.