Sono versi tragici e potenti quelli che Marco Pellegrino propone nella silloge "Cenere e polvere". Di grande efficacia evocativa sia che tratteggino con poche parole un paesaggio, sia che raccontino le mille sfaccettature del dolore: quello nato a causa di un amore finito o il dolore rabbioso, impotente, senza risposte di fronte alla tragedia della guerra o al dramma dell'11 settembre. Una poesia appassionata e ricca di colori caldi e intensi come una tela di William Turner.