Ognuno porta in sé una domanda insopprimibile di pienezza e di felicità. Il desiderio originario dell'uomo è quello di trovare un luogo, una dimora, una casa, che non sia vuota ma abitata da qualcuno capace di sanare la radicale solitudine dell'io. Il Castello è un'opera che si interroga sull'uomo, sulla sua identità, sulla sua ricerca di senso e di pienezza. È necessario sapere chi siamo, cioè da dove veniamo e dove siamo diretti. A questo serve il paragone. La porta per entrarvi è l'orazione, cioè la vita vissuta come continuo dialogo con Dio. Addentrarsi nel castello coincide con l'addentrarsi in un dialogo che progressivamente ci fa scoprire il Tu di Dio.