I nipotini amano addormentarsi ascoltando le storie dei nonni, perché questi hanno ancora qualcosa da dire, in un mondo in cui tutto si cancella in fretta. Questi ricordi (non confessioni) di un vero ottuagenario sono nati così, come strumento per conoscere com'era la vita di un tempo: un tempo in cui si raccontavano storie intorno alla tavola apparecchiata, si parlava con i vecchi restando bambini, si raccoglievano le erbe dei campi e i frutti del bosco, si giocava con una palla di cenci nelle strade polverose, si inventavano duelli con la spada di legno e lo scudo di cartone, si acchiappavano i pesci fra le pietre del torrente e ci si arrampicava sugli alberi, sognando un giorno di diventare grandi. Tanti anni fa eravamo poveri e aspettavamo con pazienza l'arrivo della Befana per veder realizzato qualche piccolo desiderio, volevamo bene alle maestre e alle suore che ci educavano, ai cappellani che inventavano per noi un mondo dove crescere insieme. Oggi ci voltiamo indietro, perplessi. Siamo cresciuti?