La Guerra Civile spagnola fu il primo conflitto che vide l'uso intensivo dei carri armati, giungendo in un momento cruciale per lo sviluppo dei mezzi corazzati in Europa, e la Spagna fu quindi vista come un laboratorio per testare i propri blindati e le dottrine tattiche della specialità Carrista non solo dall'Italia, ma anche dalla Germania e dall'Unione Sovietica. Anche se negli anni '30 lo sviluppo dei carri armati stava subendo una forte accelerazione in chiave moderna, la specialità Carrista era praticamente ancora agli albori ed il Regio Esercito in modo particolare non aveva ancora maturato una consistenza esperienza in fatto di guerra corazzata, né, tantomeno, in fatto di costruzione di mezzi blindati. La guerra in Spagna costituì una prova fondamentale per l'impiego dei reparti carristi in un contesto di guerra moderna e certificarono l'assoluta inadeguatezza del concetto di "carro d'assalto" e la necessità di disporre dei cosiddetti "carri di rottura" dotati, cioè, di armamento pesante. L'esperienza della Guerra Civile spagnola fu dunque un segnale d'allarme forte per la specialità Carrista, sia per l'evidente ritardo nello sviluppo di mezzi corazzati italiani "moderni", sia per la scarsa capacità dimostrata nell'impiego delle unità corazzate da parte dei Comandi Superiori.