Caricature raccoglie nove segmenti di vita, stralci di esistenze patetiche e strambe raccontate con lucida precisione da un Daniel Clowes che apre il diario intimo dei suoi protagonisti e ci rende complici del suo sguardo indiscreto.
I suoi eroi sono caricaturisti da fiera (nell’episodio che dà il titolo alla raccolta) alle prese con ragazzine “scorrette” e con la consapevolezza di aver fatto solo scelte inutili, codardi romantici alla ricerca di un’avventura sessuale che li uniformizzi, nostalgici degli anni ’60 che vivono in reliquari pieni di memorabilia e gadget bizzarri in attesa di un futuro nel quale rinnegheranno le loro passioni, adolescenti passivi e rinunciatari infatuati dell’amico bullo e ribelle, bambini mascherati da mostri che passano la notte di Halloween bussando di casa in casa, ragazze che non lavorano o studiano ma riescono a non annoiarsi, supereroi in pensione alle prese con la concorrenza e la crisi di identità.
Le storie che li vedono protagonisti sono buffe e strane, amare e sincere, schegge di quotidiano catturate dalla matita di Clowes che gettano un’ombra spiazzante sulle piccole follie dell’uomo comune.
L’autore americano dilata i tempi di lettura, riempie la pagina di didascalie che arricchiscono il minimalismo dei racconti mostrandoci le tante sfaccettature che si nascondono dietro un mondo di apparenze; i grandi fallimenti di uomini senza qualità non vengono mai giudicati con impietosa severità da Clowes, ma semplicemente “ascoltati” e “regalati” ad un lettore che è pronto a concedersi un attimo indefinito per riflettere e capire.
Satira sociale, poesia e dramma: “Caricature” riesce a farci ridere e al tempo stesso ricordarci la piccolezza dell’uomo.