L'8 gennaio 2013 la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha condannato l'Italia per il trattamento inumano e degradante di sette carcerati detenuti nei carceri di Busto Arsizio e di Piacenza. La Corte accusa l'Italia di violare i diritti dei reclusi tenendoli in celle in cui hanno a disposizione meno di tre metri quadrati a testa. Il nostro Paese deve pagare ai sette detenuti un totale di 100.000 euro per danni morali ma, soprattutto, nel testo della sentenza della Corte europea dei diritti umani si legge chiaramente l'invito al nostro Paese a porre rimedio subito al sovraffollamento carcerario. Da anni sappiamo che le prigioni italiane sono sovraffollate e il sistema carcerario nazionale è allo sbando, con continue violazioni dei diritti dei reclusi. Le cifre parlano chiaro: 206 istituti penitenziari per adulti e una capienza di 45.817 posti sono i dati essenziali sulle carceri italiane. Che però ospitano oltre 21.000 persone in più, circa 15.000 delle quali in attesa di primo giudizio. Senza dimenticare che a oggi, in prigione, vivono oltre 50 detenute madri con più di 50 bambini sotto i tre anni.