Caravaggio non è il famoso pittore che da secoli seduce milioni di amanti e profani dell'arte, non è nemmeno il paese che diede i natali ai suoi genitori e nemmeno il protagonista del racconto. Caravaggio è una sorta di titolo nobiliare nel mondo degli assassini professionisti a cui aspira il paranoico, sociopatico e cinico sicario che in prima persona narra la sua monotona esistenza in una Bologna contemporanea informe e decadente, il quale si sente uno scrittore con il talento per la morte, che ha scelto di fare un mestiere insolito per inettitudine, pigrizia e forse un inconsapevole sadismo. Il protagonista crea una sorta di diario in tempo reale, rivolgendosi a un pubblico immaginario, per raccontare l'arte dell'omicidio come se si trattasse di un qualsiasi mestiere di manodopera specializzata, mischiando la sua vita privata, permeata da un totale senso d'isolamento, alla sua professione, incentivata dall'obiettivo non tanto di diventare ricco, quanto di trovare la perfezione.