Creta, 1889: a differenza della Grecia continentale che ha raggiunto l'indipendenza, l'isola è ancora sotto il dominio ottomano, ma è pervasa da continui fremiti di rivolta. Nella città di Megalo Kastro (l'attuale Iraklio) la comunità greca e turca convivono tra inevitabili tensioni, in una coralità di voci ritratta magistralmente. Su tutti si stagliano due figure maestose: Capitan Michalis, selvaggio, taciturno e solitario, che rifiuta l'amore e ogni altra gioia finché la patria non sarà libera, e Nurì-bey, il bellissimo e fiero campione dei turchi. Due personalità opposte ma garanti di un equilibrio precario, sancito da un patto di sangue e dal rispetto reciproco. Presto però sarà il sangue a prevalere e a chiamare vendetta. Da una scintilla, esplode di nuovo l'insurrezione. Passioni divoranti, sensualità, eccessi, sfide, coraggio ma anche sogni e tradizioni popolari. Un romanzo a tinte forti, un'epopea della lotta greco-turca, un omaggio d'amore a Creta e all'insopprimibile desiderio di libertà del suo popolo.