L'eterogeneità delle situazioni e delle storie che si ritrovano oggi sempre più spesso nei servizi diventati ormai multiculturali e plurilingui porta gli operatori a richiedere dispositivi e figure che siano in grado di facilitare la relazione, rendere più fluidi il dialogo e lo scambio, svelare ciò che altrimenti resterebbe sullo sfondo. Il testo si propone di fare il punto sulla situazione e sull'uso della mediazione linguistico-culturale sperimentata in questi anni in Italia. Si sofferma sulla "carta d'identità" professionale del mediatore, sul suo ruolo, sugli ambiti di lavoro, sui vantaggi e i rischi della comunicazione mediata, sugli usi impropri del mediatore.