Thibaut de Champagne fu il trouvère più celebre e Dante stesso, nel tracciare la propria genealogia poetica nel De vulgari eloquentia, lo elegge a rappresentante della lirica in lingua d'oïl. Questa è la prima edizione integrale in lingua italiana della sua straordinaria opera, in cui Thibaut riprende la precedente tradizione provenzale con la consapevolezza, non priva d'ironia, di poeta 'postumo' a quella grande stagione. Tradotto e introdotto con nuove proposte critiche e filologiche da Lucilla Spetia, la maggiore studiosa italiana di Thibaut, il suo canzoniere arriva per la prima volta al pubblico interessato a un momento fondamentale della poesia europea.