"La pubblicazione di questo volume, esito di un atteso e complesso intervento conservativo che ha interessato le statuarie figure di coronamento del Palazzo del Governo, il primo e più dignitoso edificio della città, ha il merito di accendere i riflettori su aspetti, quali quelli inerenti la produzione plastica in pietra artificiale, rimasti finora piuttosto in ombra nella pur ampia e ben nota produzione scientifica sulle vicende che segnarono la lenta ricostruzione della città e il dibattito che coinvolse, ad un tempo, la migliore intellighenzia reggina e valenti studiosi, architetti, ingegneri e docenti universitari, il cui nome appartiene oggi a buon diritto alla storia dell'architettura italiana e non solo. In ombra, forse, a causa di un pregiudizio culturale che, negando dignità a quella pietra artificiale cementizia, surrogato di più nobili materali lapidei ma largamente impiegata, come noto, ormai dalla fine dell'Ottocento nella pratica decorativa di presitgiose ville ed edifici pubblici, trova ancora oggi forti resistenze in termini di apprezzamento della qualità, spesso di ottimo livello, dei manufatti con essa realizzati e, di conseguenza, induce a uno scarso interesse verso la conoscenza di quelle maestranze o di quegli scultori che pure diedero un contributo non secondario in quell'immenso cantiere che era la Reggio degli anni Venti: così è accaduto per il nostro Ettore Lovetti, scultore di stucco e cemento, formatosi nell'ambito di esperienze di tutto rilievo e accanto ai protagonisti della decorazione plastica dei primi decenni del secolo scorso." (Francesco Prosperetti)