Nel 1889 un gruppo di scrittori e critici guidati da Otto Brahms fonda a Berlino la Freie Buhne, il "Teatro Libero", una realtà innovativa che mette in scena testi proibiti dalla censura. La cosa ha vita breve ma si impone tanto da dar vita ad altri movementi indipendenti in Germania, tra cui la Freie Volksbure, il "Teatro libero del popolo", che si autofinanzia con un sistema vincente di abbonamenti dal basso. Oggi la scuola del fumetto tedesco, da sempre incline all'avanguardia e alla contaminazione tra i linguaggi, pullula di collettivi ed esperienze di autoproduzione tra arte, artigianato, vita, micro impresa. Canicola Germania fotografa una generazione nata attorno agli anni ottanta e traccia un confine dove i confini non ci sono più, dove disegno, fumetto, pittura, grafica, recitano una sinfonia narrativa. Un teatro di quartiere dove si rappresenta la coesione di un tempo e di un luogo. Dove un fantaccio diventa strumento di riscatto personale per un operaio, dove due gentleman si affrontano a colpi di chewing gum e capelli strappati, dove un party a base di hot dogs ci dice del buio nella mente. E poi l'attrarsi e il respingersi delle forme, la gravitazione della materia, il timbro e la melodia del segno, gli umori del colore, in una babilonia meravigliosa dell'esperienza. Ma sotto, cani neri.