Nel secolo della peste del Manzoni e della guerra dei Trent'Anni, per la Spagna, che lo dominava, il Finale era la «puerta a la mar» del Granducato di Milano. Se Genova, che pure della Spagna era alleata, avesse rivisto le sue alleanze o se avesse cambiato le proprie strategie politico-militari, il Finale sarebbe stato, per la Spagna e per Milano, una «via secondaria» d'accesso al mare. Gli spagnoli ne conservavano il controllo diretto. Era un cuneo di roccia, uno spicchio di mare, ma aveva valore militare, commerciale, strategico. È in questo complicato e difficile frangente storico che Fabrizio Lena ambienta il suo secondo romanzo: "Cacao". Arnau, il protagonista di "Cacao", è un corsaro maiorchino. Il suo carattere forte e generoso lo aiuta - insieme alla sua buona stella - a farsi largo nella società finalese e spagnola del Seicento. "Cacao" è il romanzo della sua vita.