Bruno Trentin ha riempito giorno dopo giorno - dal 1977 al 2006 - il diario della sua vita. I suoi quaderni non sono solo appunti per lavori futuri. Sono per stile e contenuto un'opera a sé e in sé compiuta, all'interno della quale l'autore riporta con cura il resoconto delle proprie vicende politiche, coi suoi dubbi più che con le sue certezze, e insieme le sue letture. Nel giugno 1994 Bruno lascia la direzione della Confederazione. Quelli che vanno dall'uscita dalla Cgil alla morte saranno per lui anni di grande elaborazione politica e culturale, culminata nella sua opera più impegnata dal punto di vista teorico, La città del lavoro, di cui i diari testimoniano le fasi sofferte della stesura. In questo volume, arricchito da una importante appendice documentaria, le parti dei diari ancora inedite che si è deciso di rendere pubbliche hanno come tema principale due filoni importanti di riflessione su Giuseppe Di Vittorio e il concetto di sindacato come soggetto politico, con la sua capacità di autonomia nutrita di progettualità.