La pratica calcografica ha segnato fin dagli esordi l'opera di Bruno Starita (Napoli 1933-2010): l'attività incisoria acquisisce nel tempo un'importanza tale da soppiantare, negli anni ottanta, quella pittorica e fotografica. La sperimentazione continua e la ricerca di temi inconsueti sono le costanti del lavoro dell'artista: nella piena maturità la produzione raggiunge, soprattutto attraverso l'uso del bulino, una sontuosità di immagini complesse e visionarie, di rimandi a una natura stravolta, surreale, emblema di valori espressivi che esplorano orizzonti originali.