Dopo la morte di mio fratello, stavo annegando. Delilah è diventata la mia ancora di salvezza. Eravamo due opposti, la schietta studentessa di Arte e l'atleta ombroso. Lei era in grado di entusiasmarsi per cose che mi erano indifferenti, era radiosa quando io ero cupo, delicata quando io ero l'esatto contrario. Per due anni, abbiamo avuto tutto. Poi Delilah se ne è andata e si è portata via anche il mio cuore. Ho provato a guarire. A gettarmi negli studi della facoltà di Medicina. A dimenticarla. Pensavo di averlo fatto. Fino a oggi. Quegli occhi blu, quel sorriso dolce, quel gemito delicato... è la mia Delilah. Non appena la sento ridere, lo capisco. È ciò che manca nella mia vita. Ho tre giorni per riprendermela. Dio, spero di essere affascinante almeno quanto lo ero una volta.