Personalità di spicco nell'Europa del Seicento, William Penn occupa una posizione singolare nel panorama storico-politico inerente la vicenda della colonizzazione inglese del Nuovo Mondo. La fede quacchera e le convinzioni pacifiste improntano la sua visione della Pennsylvania, un ampio territorio di cui nel 1681 era divenuto proprietario per concessione del re Carlo II, e che concepisce come nazione di cittadini liberi di professare il proprio credo e uguali di fronte alla legge. La stessa ottica caratterizza i suoi rapporti con gli indiani, da lui ritenuti legittimi proprietari del territorio e trattati come suoi pari. Penn ne impara presto la lingua e ne descrive la cultura lasciandoci un vivido e dettagliato ritratto dei Lenni Lenape o Delaware Indians, considerato dagli studiosi una preziosa e attendibile fonte di informazioni, priva di quelle valutazioni superficiali, frutto di pregiudizi eurocentrici, che invece abbondavano nei resoconti sul Nuovo Mondo.