La follia è stata considerata, fin dai primordi della storia, una forza oscura di origine divina o demoniaca che, impossessandosi dell'uomo, lo conduce a commettere azioni le più efferate e nello stesso tempo inspiegabili. Ma non è così: la follia non è estranea alla vita, alla esperienza esistenziale degli esseri umani. Essa appartiene all'uomo come la ragione e spesso follia e non-follia si intrecciano nel corso delle esistenze. È una possibilità umana in cui si riconoscono spesso deliri e allucinazioni, ma anche sofferenza, disperazione, malinconia, nostalgia e una fondamentale richiesta di aiuto. Occorre solo mettersi, come insegna l'attuale psichiatria, nella condizione di dialogo e di ascolto dei messaggi, parole e silenzi, che la persone cosiddetta folle invia anche inconsapevolmente. Il libro ripercorre - in maniera sintetica e senza pretesa esaustiva - 25 secoli di storia della follia, della sua concezione elaborata da filosofi, psicologi, medici, alienisti e psichiatri, e del trattamento riservato ai folli nelle diverse condizioni storiche, sociali ed economiche.